QUARANTASEI ANNI DI CARRIERA PER ANTONIO PIRAS FRA CAMPO E PANCHINA. IL PRESTIGIOSO TRAGUARDO DI UN INNAMORATO DEL PALLONE

QUARANTASEI ANNI DI CARRIERA PER ANTONIO PIRAS FRA CAMPO E PANCHINA. IL PRESTIGIOSO TRAGUARDO DI UN INNAMORATO DEL PALLONE

1 Maggio 2016 Off Di Redazione GuilcerSport 1

Senza ombra di smentite è stato sin’ora il calciatore ghilarzese più rappresentativo e conosciuto di sempre e che ha calcato i palcoscenici dei campionati professionistici. Quando glielo ricordo Antonio Piras fa un sorriso ma subito dopo quasi si rabbuia. Ricordare quei tempi vuol dire infatti per lui rievocare alla mente molti anni belli, ma anche episodi sfortunati. “Non ho avuto purtroppo il tempo di andare avanti e dimostrare con il tempo quello che valevo. Peccato, afferma oggi Antonio Piras. Ho dovuto interrompere di giocare molto giovane, a causa di un brutto infortunio. Come sarebbe andata? Non lo so, certo è che la voglia di crescere davvero non mi mancava”. A distanza di tanti anni, Antonio è però contento lo stesso. La sua vita  privata e il calcio sono sempre andati di pari passo. “Tra giocatore e allenatore, precisa, sono in campo da 46 anni. Non mi pento di nulla. Poteva andare meglio ma sono ugualmente molto soddisfatto. Tra giocatore e allenatore sono sceso in campo circa 1200 volte e il calcio mi regalato tante soddisfazioni e la possibilità di conoscere tante persone. Rifarei tutto quello che ho fatto”.

In questa prima puntata di “STORIE DI SPORT DEL GUILCER”, parliamo allora di lui ma anche di tanti altri temi del calcio e dello sport nel territorio.

SCHEDA
Ha 61 anni, sposato con Rita Putzolu di Paulilatino, è padre di due figli Francesco e Stefano, anch’essi calciatori dilettanti. Professionalmente è impiegato alla ASL 5 di Oristano e lavora  all’ufficio SAUB del Distretto di  Ghilarza.

CARRIERA DA CALCIATORE
Calcisticamente ha esordito in Seconda Categoria con il Ghilarza nel 1970 (gara con l’Attilia Condor Nuoro vinta per 1-0), quando aveva appena 15 anni e infatti, prese una squalifica di tre mesi sino al compimento del 16° anno. Ancora qualche bella stagione in giallorosso e fu adocchiato dalla Nuorese.  Era il campionato 1974-75. Giovanissimo, dalla seconda categoria catapultato nella serie D, direttamente in prima squadra senza tappe intermedie. Questo è stato il “ruolino” di Antonio Piras in verdeazzurro.  All’inizio, tante panchine, piccole apparizioni ma, grinta e volontà di emergere da vendere. Certo, davanti a se, aveva dei mostri sacri come Chicco Piras, Napoli, Guida, Picconi ecc, nonostante tutto, in quella stagione, sotto la guida di Valentino Persenda, riuscì a ritagliarsi la sua fetta di notorietà dimostrando il suo innato valore. Un motorino di centrocampo capace di dare ritmo ed energia alla squadra tanto che i giornali lo definirono : “il mediano del domani”. La sua carriera prosegue nel 75-76 quando l’anno del servizio militare venne dato in prestito al Macomer, allora allenato da Sergio Crovi e dove contribuì a fare grande la squadra del Marghine insieme a mostri sacri come Barria, Pitzolu, Arzedi, Vallorami etc.  Ritorna a Nuoro alla corte di Renzo Capellaro e poi di Mariano Dessì, dove rimase sino al 1978 quando, quell’anno, a causa di un grave incidente stradale dovette interrompere il rapporto con la Nuorese. Fece ritorno al Ghilarza dove proseguì la sua carriera sino a quando decise di smettere, per iniziare a fare l’allenatore e insegnare soprattutto ai giovani.

CARRIERA DA ALLENATORE
Nella sua carriera di tecnico può vantare di aver allenato tutte le formazioni del Guilcer e oltre. Dalla Promozione con il Ghilarza alla Terza Categoria con Paulese. Il suo palmares è davvero eccezionale. Sei stagioni a Ghilarza (di cui consecutive dal 2007 al 2012), 9 a Paulilatino dove ha vinto tre campionati di Terza Categoria. Ed ancora 3 ad Abbasanta, 4 a Norbello, 2 a Sedilo (dove con Antimo Volpe presidente a metà anni 80 sfiorò la promozione in Prima), 1 stagione a Cuglieri. Tante belle soddisfazioni e qualche amarezza come è logico nello sport.

ANTONIO PIRAS E I GIOVANI
Con i ragazzi Antonio ha avuto da sempre un rapporto molto particolare. Trasmettere i segreti del calcio ai più piccoli è la cosa che gli ha dato più soddisfazioni. Ha insegnato a moltissimi  l’ABC del calcio ma soprattutto a crescere come persone. “io vedo la figura del tecnico per i mini calciatori, afferma Antonio Piras, come una persona che certamente insegna calcio ma in particolare deve essere educatore e insegnante di vita. Altrimenti ha fallito. Ci sono troppi praticoni senza neppure patentino che inveiscono contro i ragazzi in modo improprio e maleducato solo per ottenere un risultato costi quel che costi.”Ecco perché consiglio alle società di affidarsi a tecnici prepararati e patentati”. La sua avventura con i più piccoli, ha inizio nel i986 quando l’Unione Sportiva Ghilarza, grazie alla lungimirante iniziativa dei dirigenti Reno Terruso e Michele Della Ventura, venne costituita la prima scuola calcio. “Avevamo una trentina di ragazzi iscritti, ricorda Antonio, divisi in due squadre e il mio collaboratore era Piero Marras”. Da allora fu un susseguirsi di crescita per tanti giovani, i quali successivamente divennero pian piano titolari nelle squadre minori di Esordienti, Giovanissimi, Allievi, Juniores e poi tanti giocarono e giocano in prima squadra. I risultati più belli di quegli anni furono la partecipazione della scuola calcio alle fasi regionali con bambini come Sergio Madau, Lorenzo Cagli, Francesco Fadda e Mirco Pinna.; l’imbattibilità per 4 anni di seguito nel campionato pulcini con una formazione nella quale militavano Ayoub Idrissi, Andrea Onida, Simone Schirra, Mauro Zago, Stefano Piras. Successivamente fra i Pulcini allenò anche Gianmarco Marcangeli ora in forza alla Torres.

ANTONIO PIRAS E I FUORI QUOTA
“E’ una regola da abolire. Se uno vale, a 16 anni gioca. Non esiste che ci siano canali preferenziali per i giovani. Ripeto quando il ragazzo è bravo non ha problemi. Le conseguenze sono che non esiste motivazione massima per impegnarsi in quanto quasi certi di un posto sicuro. E poi quando terminano il periodo di fuori quota puntualmente terminano in seconda categoria dove scompaiono perché sono campionati dove non conta molto la tecnica ma è determinante il fattore fisico e la grinta”.

ANTONIO PIRAS ALLA GUIDA DEL NORBELLO DA DICEMBRE “Per me si è trattato di un ritorno e devo dire di aver trovato il giusto ambiente dove poter lavorare serenamente. Siamo in lotta per il quinto posto e i risultati fin qui ottenuti credo siano in linea con gli obiettivi che mi ha chiesto la dirigenza chiamandomi a Dicembre e chiedendomi di dare una scossa alla squadra. Non potevamo fare onestamente molto di più considerato che le posizioni di classifica erano da tempo già ben delineate, la rosa molto corta ed assottigliata per infortuni e scelte personali di qualche atleta. Comunque sono contento del lavoro svolto e dell’impegno dimostrato dai ragazzi che mi seguiranno sino al termine del torneo”.

ANTONIO PIRAS GIUDICA LA STAGIONE DEL GHILARZA
“Ho letto recentemente che si considera questa annata tra le  migliori della storia del calcio ghilarzese e di aver valorizzato i giovani locali. Mi permetto di dissentire. Il sesto posto è una posizione assolutamente inadeguata e anonima rispetto alla rosa giocatori che la società ha predisposto a inizio stagione. Con una squadra che io considero da primissimi posti, si chiude a 28 punti dalla prima, a 18 dalla seconda e a 17 dalla terza. Con una ossatura e un portiere da Serie D come Deliperi, che da solo rappresenta il 50 per cento della squadra, si sono totalizzati appena 6 punti in più della scorsa stagione”.

ANTONIO PIRAS SU GUILCER SPORT

“Giudizio molto positivo. Mancava uno strumento che potesse parlare in maniera così dettagliata sullo sport del territorio.  Notiziario molto utile soprattutto per i ragazzi che si sentono valorizzati e aumentano la loro autostima”.

Serafino Corrias

Nelle foto Antonio Piras, ai tempi della Nuorese e attualmente in panchina con il Norbello.

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