Calcio Promozione B. L’annata a handicap della Macomerese. Mister Andrea Pia: “La coesione e il lavoro ci hanno salvati”

Calcio Promozione B. L’annata a handicap della Macomerese. Mister Andrea Pia: “La coesione e il lavoro ci hanno salvati”

25 Maggio 2018 Off Di Redazione GuilcerSport
Dopo la bella stagione scorsa, e una campagna di rafforzamento che pareva potesse portare la formazione del Marghine a giocarsi almeno i play off, i biancocelesti di Andrea Pia hanno dovuto affrontare una serie di disavventure, che hanno determinato molto scoramento e fragilità. Una squadra costruita con ben altre ambizioni si è ritrovata senza più la giusta serenità ad affrontare un torneo diventato quasi una montagna impossibile da scalare. È stato un inverno lungo e difficile, con tante prestazioni dignitose, ma con molte sconfitte e pochi punti da aggiungere a un’anemica classifica. Il baratro è stato a un passo e solo la coesione fra società, tecnico, atleti e i tifosi ha consentito di venire fuori da una situazione molto pericolosa. C’è voluto allora un superbo finale di campionato con 12 punti su 15 conquistati nelle ultime 5 gare. Play out evitati e stagione che si conclude con un grande sospiro di sollievo.
Ne parliamo con il tecnico Andrea Pia che ha vissuto una stagione ad alta tensione e che ora si gode un finale positivo.

Mister, un campionato di grande sofferenza…
Sì. Il campionato di promozione girone B è sempre stato uno dei più equilibrati del panorama sardo e quest’anno non ha tradito la sua fama, restando in bilico sino all’ultimo sia nel discorso vittoria sia nel discorso retrocessione e play out. È stato decisamente uno dei più equilibrati degli ultimi anni, con tante squadre in grado di poterlo vincere e tante sorprese anche in chiave retrocessione. Nelle prime 20 partite bastava una serie di tre vittorie di fila e ci si poteva trovare in zone nobili, mentre con qualche pareggio o sconfitta di fila ci si trovava subito nella zona calda della classifica.

Giusta la vittoria del Porto Rotondo?
Il Porto Rotondo a mio avviso ha meritato la vittoria per compattezza, completezza e costanza.

E le inseguitrici? 
Ossese, Bosa, Ozierese, Fonni, Ilva e Usinese sono da elogiare perché sono state comunque in corsa fino a poche giornate dal termine per i loro obiettivi.

E’ dispiaciuto  per la retrocessione della Tharros?  
Ovviamente sì. Dispiace e sorprende che una società come la Tharros, la più blasonata del girone insieme all’Ilva, sia retrocessa.

Ritorniamo alla Macomerese, ci si aspettava certamente di più…
Siamo partiti con l’obiettivo di ripetere i 50 punti del campionato scorso, però ripetersi è sempre cosa dura e ardua e le cose devono girare sempre per il verso giusto. Sicuramente ci sono mancate alcune componenti importanti, sia sotto l’ aspetto tecnico-tattico, sia la fortuna. Per troppe gare non abbiamo potuto schierare la formazione titolare e poi il doppio infortunio a gennaio dei nostri portieri, più quello di Scarfò, hanno messo a nudo tante difficoltà. Per troppe gare siamo scesi in campo con almeno tre o quattro indisponibili, ma non deve essere né un alibi e neppure una scusante.

Eppure la rosa sembrava fra le più quotate del girone…
La squadra sicuramente non aveva il potenziale solo per salvarsi all’ultimo respiro. Durante l’anno siamo riusciti a vincere con le prime due della classifica, però sono il campo e i risultati che parlano. Per com’è andata, ci siamo meritati i 37 punti finali in classifica. Abbiamo fatto tanti goal ma ne abbiamo subito davvero troppi. Abbiamo avuto un brutto periodo di crisi, dove pensavamo al peggio; poi con una reazione finale, recuperando alcuni pezzi importanti della squadra, e dopo la bella vittoria con l’Ossese, siamo riusciti a fare i punti per confermare la permanenza in Promozione.

Nonostante questo l’ambiente è rimasto compatto in tutte le sue componenti…
Ringrazio personalmente di questo il presidente Luciano Sau e la società, che nei momenti di gran difficoltà mi ha sostenuto sempre senza mettere mai in discussione il mio lavoro. Un ringraziamento va anche ai tifosi che sono stati vicini alla squadra sostenendoci e credendoci fino alla fine e mi unisco al gran respiro di sollievo che hanno tirato i ragazzi al 90esimo dell’ultima partita con l’Ovodda.